Qualche dettaglio e una piccola storia

Sono Lucia Portesi e dal 2009 mi occupo di comunicazione, ufficio stampa, pubbliche relazioni e scrittura professionale.

Mi laureo in Lettere Moderne, mi specializzo in Storia dell’Arte Contemporanea, entro subito in agenzia di comunicazione: qui resto per più di dieci anni prima come stagista, junior, poi senior account, quindi team leader.

Fino al 2022, quando scelgo di proseguire il mio percorso da freelance.

Oggi sono una consulente indipendente con il pallino del design e dell’arredamento, dell’arte e della cultura, dei territori autentici e delle strutture ricettive di nicchia. Credo nel valore delle relazioni.
Vivo a Bologna, lavoro in tutta Italia.

Inizio da qui

Da giovanissima, durante lunghe estati pigre e ovattate trascorse arroccate in collina, lavoravo in un’edicola.

Aprivo io, aprivo presto, ma non così tanto da riuscire a incontrare l’uomo – o la donna chissà – che consegnava i giornali del mattino. Arrivava all’alba, scaricava quotidiani, inserti e riviste impacchettati con fiocchi sottili di spago come fossero regali in una cassa luminosa di cui solo lui – o lei – e io avevamo la chiave.

Una volta alzata la serranda avevo il compito di spacchettare tutto.
Amavo la confezione dei quotidiani: rispetto alle altre era un peso piuma da trasportare grazie alla carta sottile, che però era anche incapace di trattenere l’inchiostro così da ridurti le mani in una lordura grigiastra dopo neanche un minuto. Spostare i periodici, invece, abbondanti nelle loro pesanti carte patinate, era un esercizio fisico di cui, sveglia da poco, avrei fatto volentieri a meno. Ma che soddisfazione una volta tagliato lo spago e tolto l’imballo!

I nuovi arrivi andavano sistemati con un ordine preciso dettato dalla titolare (mia zia); ordine che puntualmente io rivisitavo a modo mio seguendo umori e amori del momento.

E bisognava fare in fretta perché gli affezionati della carta stampata non potevano aspettare: le notizie fresche arrivavano così.
Ed erano solo venti anni fa.

Da quelle giornate che alla fine trascorrevo sfogliando ogni tipo di rivista non ho mai smesso di subire il fascino delle notizie e delle immagini fatte per bene.

«È la stampa bellezza», come si dice. E io, a tanto tempo e altrettanti chilometri di distanza da quell’edicola, sono ancora molto felice di far parte del processo generativo di quella stampa: della magia – professionale – che può trasformare una storia, personale, collettiva o d’impresa, in una notizia.

Lucia Portesi